Theda Bara la prima Vamp

074cab1f807e2032ffe0c5b6ad5b2732

Theda Bara è stata la prima donna Vamp cinematografica, tentatrice, demone sensuale capace di irretire anche l’uomo più virtuoso.

Theodosia Burr Goodman nasce a Cincinnati il 29 luglio del 1885. I suoi genitori immigrati ebrei si sposano nel 1882, il padre Bernard Goodman (1853-1936) svolgeva la professione di sarto, la madre Pauline Louise Françoise (1861-1957) apparteneva ad una ricca famiglia borghese svizzera. Primogenita ha due fratelli Marque (1888-1954), Esther (1897- 1965). L’ardore per il teatro la coglie nell’adolescenza, amante dei libri e brava studentessa appena conclusi gli studi alla Walnut Hills High School nel 1903 prende la violenta decisione di tingersi i capelli biondi trasformandoli in neri. Frequenta per i due anni successivi l’Università di Cincinnati e lavora principalmente in produzioni teatrali. Nel 1908 si reca a New York e principia nella ricerca di ruoli. Appare in The Devil uno spettacolo teatrale. Nel 1911 riesce ad entrare in una compagnia itinerante. Torna a New York nel 1914 per prender parte a numerosi casting e viene finalmente ingaggiata per il film The Stain che esce nelle sale USA il 17 luglio 1914. Debutta con il nome Theodosia Goodman. Questa apparizione viene sconfessata dall’attrice: “Ho cominciato come una diva, e sono sempre rimasta tale”. Ritenuto irrimediabilmente disperso per oltre ottant’anni è stato ritrovato, fortunatamente, in Australia.

Nel 1915 partecipa a Siren of Hell. Nel medesimo anno ottiene il ruolo che decreta una svolta nella sua carriera conquistando la parte da protagonista come vampiro ne La Vampira (A Fool There Wastratto dalla novella di Rudyard Kipling. Il film è girato negli studi della Fox, il Willat Studio a Fort Lee nel New Jersey, prodotto dalla William Fox Vaudeville Company. Viene distribuito in sala nel gennaio 1915 ed è uno dei pochi film sopravvissuti di Theda Bara. La Fox Film Corporation lo distribuì nuovamente nel giugno 1918 in una versione di 5 rulli. Copie del film sono conservate negli archivi del Museum of Modern Art, nella Paul Killiam collection, alla EmGee Film Library e in altre collezioni private. La Vampira narra la discesa negli inferi di un diplomatico, John Schuyler, padre di famiglia amoroso e devoto. Inviato in Inghilterra in missione diplomatica, incontra sulla nave la vampira, una donna misteriosa che abbandona i suoi amanti dopo aver annientato le loro vite. Sedotto dalla donna, rovina la propria carriera e abbandona la famiglia. La sua corruzione e caduta sarà inarrestabile, definitiva, derubato della sua forza vitale.

Theda Bara about to pounce - A Fool there WasTheda Bara - A Fool There Was Triumph on the Stairs

a-fool-there-was-1915-image-17theda-bara-a-fool-there-was1-500x374

Il suo nome viene mutato in Theda Bara pubblicizzato come anagramma di “Arab Death” (“morte araba” in inglese)  in realtà “Theda” è il soprannome d’infanzia di Teodosia e “Bara” una forma abbreviata del cognome del nonno materno, Baranger. Al Selig e John Goldfrap sono i due PM incaricati da William Fox per la creazione di una stravagante conferenza stampa di presentazione ai giornalisti: la sala in stile egizio introduce Theda come una Diva avvolta dal fumo

Decidono di creare ad arte un passato ammantato di mistero ed esotismo, la presentano, quindi, come figlia di un’attrice francese e di uno scultore italiano nata all’ombra della Sfinge, cresciuta nel deserto del Sahara presso una tribù Tuareg, cibandosi di latte di serpente: incoronata da un enorme successo sui palcoscenici parigini, la dipingono costretta ad una repentina fuga in America sull’orlo della guerra. Nacque l’epiteto The Vamp.
Viene anche soprannominata, in virtù della sua nascita,
 Serpent of the Nile.  Theda ha quasi 30 anni, conquistarsi un ruolo principe, solitamente riservato alle giovani attrici, è al quanto insolito. La Fox Film Corporation non è ancora un vero e proprio studio, ingaggiare una sconosciuta è una scommessa certamente meno azzardata dell’assumere qualche attore famoso particolarmente esoso nei compensi. I produttori le cuciono addosso l’immagine di donna perversa, spudorata tentatrice, che si compiace nel rendere sottomessi gli uomini, usandoli e lasciandoli appena la devozione è esasperata. Theda oramai Vamp viene pubblicizzata con esotici e sensuali abiti egizi, attorniata da ragnatele e serpenti, incessantemente distesa su pelli di animali, carica di bigiotteria. Le campagne pubblicitarie la ritraggono semi nuda accanto a scheletri, uomini-prede divorati dalla femme fatale dominatrice. Figura assunta al misticismo, al tempo emblema di una certa tendenza rivoluzionaria femminista, concede un aspetto gelido e cupo, sguardo magnetico torbido e sensuale, trucco sempre pesante (fu lei, assieme a Pola Negri, ad adottare nel make-up cinematografico l’uso del mascara). In molti dei suoi film si manifesta in costumi trasparenti che donano poco all’immaginazione.
Theda è estremamente miope tanto da memorizzare la posizione dei mobili e suppellettili di scena prima delle riprese. Circondata da un alone leggendario, incitata a disquisire di occulto e misticismo durante le interviste, dotata di presunte facoltà occulte grazie a taluni suicidi maschili, eccelle nella spettacolarizzazione del suo personaggio in modalità impensabili ai tempi: guida senza meta una limousine bianca per le strade di New York, esige di esser servita da ‘schiavi nubiani’ e riceve la stampa in una stanza irrorata di incenso mentre accarezza un boa. Disegna una fusione immacolata
 fra sesso e male in un’epoca sottomessa a rigidi codici morali che intaccano e condizionano l’aspetto spirituale e sociale. Dice: “La vampira che interpreto è la vendetta del mio sesso sui suoi sfruttatori. Vedete, io ho il volto di un vampiro, ma il cuore di una femminista”.

34818074_ThedaBara1917 34818185_theda_23_f 34818228_177526_large

Il film riscuote un enorme successo, tanto che il produttore cinematografico ungherese William Fox (nato Vilmos Fried, 1879-1952)  fonda la Fox Film Corporation. Per la neonata casa di produzione nel 1915 interpreta Celia Friedlander in Kreutzer Sonata regia di Herbert Brenon tratto dal lavoro teatrale di Jacob Gordin, ispirato al romanzo Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj. Il film è  attualmente considerato perduto.
Theda per contratto deve girare almeno sei film entro il 1915:
The Clemenceau Case scritto e diretto da Herbert Brenon tratto dal romanzo L’affaire Clémenceau di Alexandre Dumas figlio, The Devil’s Daughter diretto da Frank Powell basato sulla tragedia di Gabriele D’Annunzio La Gioconda, Lady Audley’s Secret diretto da Marshall Farnum, The Two Orphans regia di Herbert Brenon, Sin diretto da Herbert Brenon, Carmen scritto e diretto da Raoul Walsh, The Galley Slave regia di J. Gordon Edwards, Destruction diretto da Will S.Davis.
Nel 1916 recita in 8 pellicole (Il Serpente diretto da Raul Walsh, Gold and the Woman diretto da James Vincent, The Eternal Sappho regia di Bertram Bracken, East Lynne regia di Bertram Bracken tratto dal romanzo omonimo di Mrs. Henry Wood che ha dato spunto a numerose versioni cinematografiche, Under Two Flags diretto da J.Gordon Edwards, Her double life diretto da J. Gordon Edwards, Romeo and Juliet diretto da J.Gordon Edwards, Il Pirata dell’amore regia di J. Gordon Edwards) nel 1917 dopo The Darling of Paris regia di J. Gordon Edwards, The Tiger Woman diretto da George Bellamy e J.Gordon Edwards, Her Greatest Love regia di J.Gordon Edwards, Heart and Soul diretto da J. Gordon Edwards, Camille diretto da J. Gordon Edwards quando arriva il grandioso successo di Cleopatra, diretto da J. Gordon Edwards nonno del regista Blake Edwards, sceneggiato da Adrian Johnson che adatta il lavoro teatrale di  Emile Moreau e di Victorien Sardou  e il romanzo di H. Rider Haggard ispirandosi all’Antonio e Cleopatra di Shakespeare. Viene visto l’ultima volta nel 1934 da Cecil B. DeMille che ne realizza il remake interpretato da Claudette Colbert.
L’entrata in vigore del Codice Hays, anni dopo, decreta il film osceno. Le ultime due copie sono distrutte: una in un incendio negli stabilimenti Fox e l’altra nel Museum of Modern di New York. Del film (in origine di 125 minuti), attualmente sono sopravvissuti solo una ventina di secondi di pellicola. Il film costa mezzo milione di dollari impiegando duemila comparse e si consacra come il film più complesso mai realizzato all’epoca.

Cleopatra_2 (1)

Nel 1917, la famiglia Goodman ha legalmente cambiato il nome in Bara. Nel 1917 realizza The Rose of Blood, Madame du Barry, nel 1918 The Forbidden Path, The Soul of Budda dove interpreta una sacerdotessa, scritto di suo pugno, Under the Yoke, Salomè, When a Woman Sins, The She Devil tutti diretti da J. Gordon EdwardsNel 1919 recita in The Light, When Men Desire, The Siren’s Song, A Woman there was diretti sempre da J. Gordon Edwards e Kathleen Mavourneen, La Belle Russe diretti da Charles Brabin.
S
tanca dello stereotipo di vamp, decide di non rinnovare il contratto ed interpreta il suo ultimo film per la casa di produzione che cinque anni prima l’aveva fatta conoscere all’America intera: The Lure of Ambition diretto da Edmund Lawrence. La sua carriera non riesce più a decollare. La pubblicità sfrenata anticipa la caduta divistica. Il pubblico stancatosi del suo agire sofisticato ed eccessivamente esotico, la abbandona. Il personaggio della vamp è ormai tramontato per far spazio a quello della maschietta simbolo dell’età del jazz. Le sale cinematografiche che proiettano i suoi film diventano involontariamente luoghi di raccolta per platee dedite a derisioni, fischi e fragorose risate. Nello stesso anno Theda incontra il giovane pittore californiano Theodore Lukits (1897-1992), posa per lui per un ritratto, rimane folgorata dal suo lavoro tanto da incoraggiarlo a trasferirsi a Los Angeles, dove lo introduce nel giro dello star system. Lukits lavora per gli studi della Fox, ritrae alcune delle attrici più glamour del periodo dei films muti.

Nel 1920 appare a Broadway in The Blue Fame. Il pubblico si reca cospicuo a teatro ma la critica stronca le sue performance. Nel 1921 sposa il regista originario di Liverpool Charles Bradin. Trascorsero la luna di miele presso il The Pines Hotel a Digby in Nova Scotia, acquistarono 400 ettari lungo la costa da Dirgy a Harbourville sulla baia di Fundy per costruire una residenza estiva chiamata Baranook. Theda Bara abita a Cincinnati, Ohio. Non hanno figli e il loro matrimonio dura fino alla morte della Diva. La casa dove Thera abita a Los Angeles è demolita nel luglio del 2011. Il marito non desidera una moglie in carriera, quindi è possibile azzardare che il suo prematuro ritiro sia stato condizionato ulteriormente.
Nel 1925 partecipa al film The Unchastened Woman per la Chadwick Pictures Corporation. Nel 1926 Theda  interpreta il suo ultimo film, con il comico americano Oliver Hardy (1892-1957), la commedia Madame Mystery, parodia della sua immagine vamp, diretta dal comico, scrittore e regista britannico Stan Laurel (nato Arthur Stanley Jefferson Laurel, 1890-1965) e prodotta dallo statunitense papà di Stanlio ed Ollio, Hal Roach (nato Harold Eugene Roach 1892-1992). Parte delle scene girate da Theda Bara per questo film saranno in seguito utilizzate dal regista e sceneggiatore americano Fred Guiol (1898-1964) per il film distribuito dalla Pathé di Exchange e prodotto sempre da Hal Roach 45 Minutes from Hollywood.

Nel 1926 si ritira a vita privata insieme al marito Charles Brobin (il quale gira il suo ultimo film nel 1934: The Wicked Man) dedicandosi allo studio della filosofia e della psicologia, sue grandi passioni sin dai tempi dell’università. Nel 1936 partecipa alla trasmissione radiofonica Lux Radio Theatre durante la trasmissione “The Thin Man” con William Powell e Myrna Loy. L’ultima apparizione radiofonica avviene nel 1939 come ospite in Texaco Star Theatre.

La morte di Theda Bara: la Diva Vamp

Il 7 aprile 1955, Theda Bara è morta a Los Angeles per un cancro addominale. Il certificato di morte dell’attrice riporta, erroneamente, come data di nascita il 22 Luglio 1892. Viene sepolta come Theda Bara Brabin nel  Forest Lawn Memorial Park Cemetery di Glendale in California. Ha lasciato la maggior parte del suo patrimonio alla sorella Lori lasciando metà dei suoi 400,000 dollari al Fondo Motion Picture Relief e l’altra metà ad alcuni ospedali per bambini.
Al culmine della sua fama, Bara ha guadagnato 4.000 dollari a settimana. Ai tempi è stata una delle stelle del cinema più popolari, posizionandosi dietro solo Charlie Chaplin e Mary Pickford.
Un film basato sulla sua vita è ideato nel 1950, ma non viene realizzato. Per il suo contributo all’industria cinematografica, Theda Bara riceve una stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Nel 1937 un incendio alla Fox nel New Jersey ha distrutto la maggior parte dei suoi film girati con pellicole in nitrato di cellulosa, altamente infiammabili: delle 40 pellicole girate da Bara fra il 1914 e il 1926 ne rimangono complete solo quattro The Stain 1914, La Vampira 1915, East Lynne 1916, The Unchastened Woman 1925 . Alcuni suoi film sopravvivono in frammenti tra cui Cleopatra (pochi secondi di repertorio), una clip riconducibile a The Soul of Buddha, e poche altre clip non identificabili presenti in un documentario francese, Theda Bara et William Fox (2001). La maggior parte delle clip può essere visionato nel documentario La donna con gli occhi Hungry (2006). L’archivio personale di Bara, contenente numerose pellicole, si è degradato a sua insaputa. Nel 1940 l’attrice se ne accorse cercando di far vedere alcuni suoi film ad un bambino.

Nel 1994 la sua effige è commemorata su un  francobollo degli Stati Uniti disegnato dal caricaturista Al Hirschfeld.

Neil Gaiman si è ispirato a Theda Bara per la realizzazione di Deatj nel fumetto Sandman Comics.

Bela Lugosi ha scolpito sulla sua tomba l’anagramma del suo nome d’arte, Arab Death.

La frase “Kiss me, my fool!”  tratta da A Fool There Was (1915) è divenuta leggendaria.

Theda Bara è una donna riservata, tranquilla che a detta di molti la si può trovare più agevolmente in una libreria che in locale notturno. Vista la pochezza del girato sopravvissuto possiamo godere solo parzialmente dell’intelligenza e sensualità della sua interpretazione, incentrata sull’espressività degli immensi occhi neri, i mezzi sorrisi rivolti direttamente allo spettatore illuminano la scena oscurando gli altri attori.  Per un certo periodo è rimasta vittima dell’immagine proposta sullo schermo: la donna vampiro, demone, tigre, che distrugge gli uomini ammaliandoli con il suo fascino irresistibile, godendo delle disgrazie, portandoli alla follia, nutrendosi dell’anima, traviando la purezza.
Nei primi del novecento il pubblico immedesima il personaggio interpretato dall’attore con l’attore stesso. Theda racconta, verso la fine della carriera, che questa convinzione diffusa le creava diversi problemi, è talvolta rifiutata nei ristoranti, un’infermiera non vuole ricoverare in ospedale il marito, vittima di un incidente, convinta che ne sia lei stessa la causa.
Theda Bara risponde con fermezza ai puritani  che desiderano arderla sul rogo, infilarle un paletto di frassino nel cuore. «Io continuerò a creare vampiri fintanto che la gente continuerà a peccare».
L
e campagne pubblicitarie della Fox portano il fruitore ad un’evidente immedesimazione, la storia completamente inventata della sua vita, le dichiarazioni della Diva prima dell’uscita di Cleopatra inerenti all’uguaglianza anche zodiacale con la regina d’Egitto (logicamente non veritiera Cleopatra era un capricorno, Bara del leone). 

Per una parte del pubblico americano la sua parvenza consegna un’assioma perverso fra etnia orientale e sessualità: la candida purità della propria appartenenza bianca, antitetica all’erotismo deviato del “diverso”, ne esce esaltata, intonsa. L’oscurità della sua presenza storica ad intermittenza (delle sue pellicole rimane una piccolissima parte) ha probabilmente concorso alla generazione di un mito. Dopo 100 anni l’unicità e particolarità fascinosa di Theda Bara risiede nella modernità, nell’emancipazione, nella creazione di un modello volto all’eternità, base e spunto nel futuro cinematografico e nel costume: quegli occhi bistrati, l’alone orientale egiziano sono egregiamente sviluppati nell’iconografia gotica dalla regina Siouxsie Sioux, cantante dei Siouxsie and the Banshees.

77a62de97932e1e53e06f0e6bd9c93eetumblr_mvg0dcj44d1spdh6xo1_40038509bf327be5f94f826aadcdd5c7728

La donna Vamp dagli influssi demoniaci, vendicativa folgore sensuale, misterioso frutto di un passato incerto, è presente in gran parte della cinematografia Horror. Nel Bacio della Pantera del 1942 la figura di Irina è un aggiornamento in chiave psicoanalitica della raffigurazione decadente della Vamp, Vampiria creata nel 1953, impersonata da Malia Nurmi, è nata ispirandosi in parte alla Diva. Theda Bara non è rimasta completamente segregata nel proprio ruolo come Bela Lugosi, divenuto attore di genere, ma non è neppure riuscita ad imporsi come partecipe di una nuova se stessa. Accantonata all’alba degli anni venti per dar spazio alla nuova ondata femminile delle maschiette, che si ribellano ai canoni dettati dalla società per un’evoluzione sociale della donna, ne è, del resto, la precorritrice in vesti bizzarre.
Il semi amatoriale NekRomantik del 1987, divenuto un cult, sembra ispirato dalle pose, discinte, lussuriose di Theda stesa affianco a scheletri maschili. Betty, la protagonista, immersa nella sua ossessione necrofila è anch’essa fonte di sventura, portando il fidanzato al suicidio. 

06-1-theda-bara0-vVJWLmOnyTqiWVSMAAAAAAAAAAAAA

Nekromantik

One thought on “Theda Bara la prima Vamp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *